I pidocchi sono insetti di piccole dimensioni (2-3 mm), si presentano con un corpo appiattito di colore giallo-marrone e sono dotati di 6 arti alle cui estremità si trova un’unghia a forma di uncino con la quale si fissano al capello. L’apparato buccale del pidocchio è costituito da un rostro pungente che si fissa alla cute attraverso denti mobili che ha il compito di succhiare il sangue. Durante la puntura i pidocchi secernono una sostanza che ha proprietà anestetiche in modo da non infastidire l’organismo ospite e limitarne quindi qualsiasi reazione avversa. Inoltre iniettano una sostanza anticoagulante che rende il sangue fluido durante la suzione. Compiono il gesto più volta al giorno per tutta la durata della loro vita.
CALORE, UMIDITÀ E BUIO SONO OTTIME CONDIZIONI PER LA LORO RIPRODUZIONE.
COME SI DIFFONDONO I PIDOCCHI NELL’UOMO?
I pidocchi sono insetti in grado di infestare l’uomo tramite contatto diretto con persone affette o indiretto toccando ad esempio i loro vestiti. L’efficacia della presa del pidocchio sul capello dell’uomo è fattore di estrema importanza per la sua sopravvivenza, al contrario avrebbe poche ore di vita in quanto morirebbe per fame e freddo. Questi insetti per assicurare la sopravvivenza della specie hanno dovuto sviluppare la capacità riproduttiva, infatti la femmina di pidocchio depone 8/10 uova (lendini) al giorno, che si fissano fortemente ai capelli con una secrezione vischiosa insolubile all’acqua in grado di resistere a molti insetticidi. Le lendini sono deposte dal pidocchio femmina in gran parte dietro le orecchie e sulla nuca, esse aderiscono al capello grazie ad una sostanza adesiva e collosa che secernono. Solitamente, le uova di questi insetti, si schiudono dopo una settimana e danno luogo ai pidocchi adulti. Questi ultimi si nutrono succhiando sangue dal nostro cuoio capelluto causando forte prurito. La pediculosi non è una malattia dell’uomo, non fa distinzioni tra classi sociali o tra persone che hanno più o meno cura della propria igiene. In realtà è un avvenimento molto comune in ambiente scolastico e provoca tra insegnanti e genitori fastidiosi imbarazzi. E’ altresì opportuno quando un bambino è colpito da pediculosi avvertire immediatamente la scuola che si occuperà di attuare l’opportuna profilassi.
SINTOMI PIÙ COMUNI IN CASO DI PEDICULOSi
- Prurito del cuoio capelluto;
- Piccoli rigonfiamenti rossi su cuoio capelluto, collo e spalle;
- Presenza di croste purulente;
- Presenza di piccoli puntini bianchi sul fondo di ogni capello, ovvero le lendini (uova).
COSA BISOGNA FARE SE CI ACCORGIAMO DI AVERE I PIDOCCHI?
- Lavare lenzuola e federe a 60°
Tutti gli oggetti tessili (abiti, lenzuola, pupazzi, cappelli e sciarpe ecc.) utilizzati di frequente dovrebbero essere lavati in lavatrice a più di 60°. Cosi facendo il calore è in grado di uccide i pidocchi e inattivare le uova. Un’alternativa al lavaggio può essere quella di sigillare gli indumenti in un sacco di plastica per 15 gg. In questo modo i pidocchi e le uova moriranno per mancanza di nutrimento.
- Lavare spazzole e pettini
- Non usare insetticidi per ambienti.
L’utilizzo di spray insetticidi per l’igiene ambientale è sconsigliato perché inutile. Essi contengono sostanze tossiche e irritanti per l’ospite ma non per il pidocchio.
- Farmaci tradizionali per trattare la pediculosi
In Italia la maggior parte dei prodotti antipediculosi è commercializzata come preparazioni parafarmaceutiche o da banco (OTC) quindi senza obbligo di ricetta medica.
COME RIMUOVERE LE UOVA DEL PIDOCCHIO?
E’ possibile rimuovere le lendini attraverso l’utilizzo di un pettine di metallo con denti stretti precedentemente cosparso con cera d’api. Fate passare il pettine tra i capelli unti con olio d’oliva, questo consentirà lo scivolamento delle uova. Rimuovendo le uova, si può impedire la riproduzione e il ritorno del pidocchio laddove il farmaco non riesca a debellare la pediculosi. Ripetere la pettinatura dopo 1 settimana o 10 giorni al massimo, ovvero il tempo di incubazione delle uova di pidocchio.